Archive for the ‘Italia’ Category
Nove oggi
Anni, s’intende. Nasceva questo blog, già. Per tanto tempo ho postato tutti i giorni, poi meno, sempre meno, infine non più. Però oggi ci torno, fosse anche solo per un giorno. Che poi magari mi torna la voglia, e prima o poi (ci sono queste benedette europee, e parte – anzi, è già partita – la corsa per la Casa Bianca). Non so se è più lo strumento, questo. Sicuramente in nove anni è cambiato tutto, qui e fuori di qui. Molti più luoghi dove trovare le cose che si cercavano a questo indirizzo, molta più politica americana e inglese masticata da persone che la sanno, e molto più di me. Molta comunicazione politica, italiana e non, trasformata, cresciuta, (a)variata chissà. Qui, però, oggi solo per ringraziare, come sempre, come si deve.
Say
6 anni fa esatti nasceva questo blog (sì, decisamente trascurato negli ultimi tempi). Occasione per ringraziare tutti quelli che ancora ci inciampano, ci capitano, buttano un occhio e quelli che nel 2010 mi spinsero a mettere in questo cesto le palloccole che mi capitavano per le mani.
Ora va così per #cosedilavoro. Ma, di tanto in tanto, almeno su Twitter qualcosina si può ancora trovare. Buon anno nuovo a tutti.
Five to one
Cinque anni fa, come passa il tempo ed altre amenità, nasceva questo blog dal nome impronunciabile. Che, lo so, sto trascurando, ma dove torno sempre, di tanto in tanto, come fosse casa, una casa, quel tipo di casa. Dove ritrovare le tue cose, e riscoprirle nuove.
Ho scritto e riscritto in passato a chi devo la spinta a buttare in una stanzetta digitale le notizie e le curiosità, le fisime e le passioni in cui inciampavo, lo ripeto: Michele Anzaldi, il Maestro. Sarebbero troppi i ringraziamenti alla pazienza, alla indulgenza, all’affetto delle persone che contano, alla mia famiglia, agli amici (posso ricordare qui, uno per uno, quelli di Europa?), agli sconosciuti con i quali ti ritrovi come un fratello su Twitter o in Rete. A tutti devo tanto, e lo ripeto, con zuccherosa inadeguatezza e noiosissima determinazione.
Ora da un anno esatto – secondo anniversario di oggi – faccio un altro mestiere. E spero, voglio crederlo, che nel mix che ha spinto le persone – un gruppo di lavoro davvero incredibile – con cui vivo ogni giorno more uxorio, con riconoscenza e quotidiano thaumazein ed immeritata consuetudine, a darmi questa chance, unica, ci sia anche questo blog cinquenne dal nome impronunciabile.
Compatibilmente
Succede che si va a lavorare al Partito democratico.
E che compatibilmente – come si dice a Roma quando ti chiedono come stai – si continuerà a postare da queste parti delle cose americane e inglesi e insomma, sapete. Magari un po’ di meno, ma quando si vedono spunti interessanti, certo. Cercando di evitare cortocircuiti e con qualche responsabilità in più.
Si perde leggerezza? Ma per quello bastava guardarmi, no? Daje.
Gli auguri del cinema italiano
Parodia della raccolta di parodie cinematografiche (h/t: Sergio Ragone)