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Five to one
Cinque anni fa, come passa il tempo ed altre amenità, nasceva questo blog dal nome impronunciabile. Che, lo so, sto trascurando, ma dove torno sempre, di tanto in tanto, come fosse casa, una casa, quel tipo di casa. Dove ritrovare le tue cose, e riscoprirle nuove.
Ho scritto e riscritto in passato a chi devo la spinta a buttare in una stanzetta digitale le notizie e le curiosità, le fisime e le passioni in cui inciampavo, lo ripeto: Michele Anzaldi, il Maestro. Sarebbero troppi i ringraziamenti alla pazienza, alla indulgenza, all’affetto delle persone che contano, alla mia famiglia, agli amici (posso ricordare qui, uno per uno, quelli di Europa?), agli sconosciuti con i quali ti ritrovi come un fratello su Twitter o in Rete. A tutti devo tanto, e lo ripeto, con zuccherosa inadeguatezza e noiosissima determinazione.
Ora da un anno esatto – secondo anniversario di oggi – faccio un altro mestiere. E spero, voglio crederlo, che nel mix che ha spinto le persone – un gruppo di lavoro davvero incredibile – con cui vivo ogni giorno more uxorio, con riconoscenza e quotidiano thaumazein ed immeritata consuetudine, a darmi questa chance, unica, ci sia anche questo blog cinquenne dal nome impronunciabile.
Hill@ry
Thanks for the inspiration @asmith83 & @sllambe – I’ll take it from here… #tweetsfromhillary
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 10 giugno 2013
Alla fine è arrivato, il profilo ufficiale di Hillary Clinton su Twitter, subito verificato nel giro di pochi istanti. Lei si definisce “wife, mom, lawyer, women & kids advocate, FLOAR, FLOTUS, US Senator, SecState, author, dog owner, hair icon, pantsuit aficionado, glass ceiling cracker, TBD…” e nella grafica occhieggia al mitico profilo fake dei Tweets from Hillary. Tanto da ringraziare i suoi due autori nel suo primissimo tweet, riportato qui sopra.
Ch@ncellor

In maniche di camicia
In occasione della presentazione della finanziaria, George Osborne è sbarcato su Twitter. Con una foto in cui, accanto alla famigerata valigetta rossa, prende appunti sulla delicata situazione finanziaria in cui versa il Regno Unito.
M@yor
Davvero Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, vuole fare il sindaco di New York?