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Senza via di scalpo

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Finisce sul New York Times l’odissea della “nazionale” irochese di Lacrosse, intrappolata a New York da una complessa battaglia diplomatica che coinvolge il Foreign Office britannico e il Dipartimento di Stato americano.

Lacrosse irochese

I giocatori dovevano volare a Manchester per un torneo internazionale, l’equivalente dei Mondiali, di un gioco che i loro progenitori hanno inventato, un incrocio tra calcio, rugby e hockey su prato.

Ma per muoversi fuori dai confini americani, gli orgogliosi irochesi hanno bisogno di visti USA, non sono sufficienti i loro passaporti della nazione indiana.

Mamma, abbiamo perso l'aereo

Una delicata controversia di identità, confini, radici e globalizzazione (ve la ricordate?).

Written by nomfup

luglio 13, 2010 a 10:22 am

2 Risposte

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  1. […] riprovano oggi pomeriggio, sperando nel Dipartimento di Stato; e se ce la faranno finalmente a salire su un […]

  2. […] americano, sono stati gli inglesi a mettersi di traverso, lasciando ancora una volta a terra i malcapitati giocatori indiani. Prigionieri a […]


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