Voto USA: analisi instant
Ricapitolando: la notizia più importante del giorno è di gran lunga la vittoria di Chris Christie in New Jersey. Scontata la riconferma da governatore, ma le dimensioni del divario la dicono lunga sulle ambizioni di questo repubblicano atipico in vista del 2016. Perde il Tea Party, già piegato dalla battaglia campale contro l’Obamacare.
E qui veniamo alla Virginia dove, a quattro anni dalla sua prima sfortunata candidatura, Terry McAuliffe, anche se di una incollatura, ce la fa e sconfigge il paladino del Tea Party, Ken Cuccinelli. Tutto l’establishment democratico si era prodigato perché uno dei clintoniani più in vista, il moneymaker di Bill e Hillary, ce la facesse.
Il trionfo di Bill de Blasio a New York verrà raccontato come la fine dell’era manageriale alla City Hall. Archiviati Giuliani e Bloomberg, New York apre il credito verso questo ragazzone no-non sense, la cui famiglia mix è stato il biglietto per la vittoria. Gioiscono i liberal per questa vittoria “progressista”, ma attenzione: de Blasio è stato sì un underdog, ma un campaigner esperto, circondato da una squadra da sogno presidenziale. Fuori la freschezza del newcomer, dentro una macchina da guerra che ha messo a punto un messaggio populista democratico, in linea con la tradizione di irregolari che la Grande Mela premia sempre volentieri.
L’ha ribloggato su Andrea Riscassi.
Andrea Riscassi
novembre 6, 2013 at 9:18 am